lunedì 29 gennaio 2018

Newford Stories: Crow Girls

Un urban fantasy di un genere che difficilmente mi capita di leggere, ovvero leggero, fatto per essere divertente e solleticare i buoni sentimenti. Non dico che sia un libro per ragazzi, non è in fin dei conti così ingenuo, ma non ci manca moltissimo. E si basa molto sulla, come dire, simpatia e "carineria" dei personaggi, altra cosa che in genere non mi entusiasma davvero.

Sto parlando di Crow Girls, della collana Newford Stories, autore il canadese Charles de Lint.

Chi sono dunque queste "ragazze corvo?" Appartengono a un'altra specie, fatta di esseri dalle strane capacità, e sono capaci di mutare forma, sviluppando in pochi istanti penne e ali, oppure perdendole. Irriverenti, chiamano "i cugini" gli appartenenti alla loro razza praticamente immortale, ma a quanto pare amano molto vivere in mezzo agli umani. Infantili ma a volte profonde, scherzose, curiose, sempre pronte al caos e alla chiacchiera, hanno la caratteristica di vivere sempre nel momento, anche se la loro non è superficialità, e a volte si impegnano a commettere delle buone azioni.

Quando vogliono sono capaci di entrare nella dimensione immateriale tra il nostro mondo e il sovrannaturale, oltre a trasformarsi, ovviamente, in corvi. Ma sono anche golose di cose molto terrene, come cioccolata, caramelle o anche semplicemente frutta, e amano infilarsi nelle case altrui per soddisfare la curiosità riguardo alla vita degli umani, così diversa dalla loro.

Maida e Zia, le due ragazze corvo, vivono qualche piccola avventura in questo breve libro (devono addirittura vedersela con un fantasma, a un certo punto), ma tutto si risolve facilmente per le misteriose ragazzine. Doti certamente ne hanno: la loro presenza basta ad allietare la tristezza e la depressione, e la loro capacità di suscitare il buonumore risolve quasi tutte le situazioni. Nel libro si parla di cose serie e anche tristi, ma nulla sembra veramente grave quando le ragazze corvo se ne occupano, e tutto si risolve, anche perché certamente non si tratta di vincere feroci battaglie o di salvare il mondo.

Non è certo il fantasy più impegnativo e profondo, ma riesce a dare qualche sorriso e a risollevare l'animo: scritto bene, un libro semplice ma capace di suscitare la curiosità e la voglia di vedere le cose con ottimismo.
Vi consiglio di darci un'occhiata.

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