domenica 29 maggio 2016

La solitudine nel frastuono incessante.

Prendo spunto da un post del blog Book and Negative di Germano Greco che, a sua volta, prende spunto da un post di un altro blog...
Per farla breve, questo è il primo da visitare, questo il commento su Book and Negative, e se proprio ce la fate, qui a seguire le mie considerazioni. È vero, i blog non hanno più le visite di una volta, ed altrettanto vero, l'attenzione della gente è diminuita.

Risparmio il pippone sul fatto che viviamo nell'era della superficialità. Ma di quello che uno ha da dire (o da scrivere, suonare, ecc...) non frega più nulla a nessuno. Per un po' di tempo i blog (che erano decisamente in crisi) si sono sostenuti con i social network, andando a cercare l'attenzione di chi campa su facebook o twitter, o magari non è proprio conciato così (suvvia!) ma ti trova solo se gli imbocchi l'indirizzo del tuo ultimo post. Adesso i social cominciano a filtrare coi loro algoritmi... vuoi essere visto? Devi pagare. E i blog scoprono di nuovo i numeri di quanti li amano davvero e li visitano perché vogliono leggerli. Mica tantissime persone, posso dirvi, anche se ce ne sono senz'altro alcuni che se la passano meglio di me.

Ma il resto del mondo sta veramente meglio?
In questa continua cacofonia di cliccate, sollecitazioni, metti mi piace, iscriviti alla mia pagina, è brutto scoprirlo, ma non c'è più vera attenzione per niente e nessuno. Solo per i contenuti di chi ha la forza di imporli (forza aziendale intendo) e anche quelli solo per pochi minuti.

Fine del soliloquio depressivo. Mettiamo un meme sui gatti, anche se non c'entra nulla.


7 commenti:

M.T. ha detto...

è vero: non si ha più voglia di ascoltare (in questo caso di leggere). Le cause sono tante (l'accorgersi delle prese in giro da tutte le parti, il fregarsene se ci sono problemi, il badare solo al proprio orto, ricercare l'attenzione personale, ecc.), ma le persone trovano sempre meno un senso nelle cose e pertanto perdono interesse per tutto. Senza pensare che troppe sollecitazioni, avere tante cose a portata di mano, fa perdere il senso della scoperta e soprattutto la meraviglia: avendo tutto, ormai non c'è più niente che sorprende, e questo fa perdere molto.

Bruno ha detto...

Anche le nostre emozioni, le nostre reazioni alle cose e agli eventi, le nostre personalità spesso sono stereotipate. Idee prese a prestito, modi di porsi scopiazzati... Dietro la facciata di un sacco di gente non c'è nulla. E in questo nulla rischiano di scivolare anche gli altri.
Tra un po' di anni, saremo tutti fatti con lo stampino.

M.T. ha detto...

come robot.

Ivano Landi ha detto...

La foto con il gatto mi sembra invece attinente. Se uno vuole attenzioni a ogni costo si dedichi a qualcosa di diverso dal curare un blog, che richiede in primo luogo la passione incondizionata di chi vi scrive.

Bruno ha detto...

Esatto. Il meme, che a mio parere è pure carino, l'ho messo proprio a simbolo di tutte quelle cose inutili (o insulse) che si fanno per attirare "ascolto" e che, nonostante l'effimera soddisfazione dell'eventuale successo, non servono a niente. Se uno apre un blog non dico che abbia per forza qualcosa di estremamente serio da dire, ma ci dev'essere qualcosa che lo spinge, e che non credo si possa soddisfare andando a caccia di attenzione seguendo i gusti più superficiali.

Marco Grande Arbitro ha detto...

Personalmente, in questo periodo non mi posso lamentare... Le visualizzazioni ci sono, ma i commenti degli appassionati scarseggiano. In un certo senso sono fortunato.... Ma capisco davvero la situazione.
Mi dispiace davvero per come sta andando la blogsfera.
Voglio continuare a dare del mio meglio, fino alla fine...

Bruno ha detto...

Ehi, auguriamoci che non finisca mai... Comunque comprendo, dalle mie stesse abitudini come lettore, che non sempre chi legge e magari apprezza ha chissà cosa da dire come commento. Ho messo le caselline da cliccare (oltre alla possibilità di condividere, guarda caso, sui social network) proprio per quel motivo. Purtroppo sono poco visibili, non le usano in molti.