sabato 21 febbraio 2015

Ironclad

Un film storico (non fantasy) che in Italia è passato sottotono, forse perché, nonostante tutti gli sforzi per farne una cosa fatta come Dio comanda, si vede che i mezzi per quanto non scarsissimi non erano pari all'impresa che si voleva compiere. Pare anche che si tentasse di attirare nella produzione qualche nome famoso in più (Megan Fox?) ma poi non siano bastati i soldi. Passando alla pellicola e lasciando da parte questi guai finanziari, Ironclad è, a detta degli stessi produttori, un "I Magnifici Sette" ambientato in epoca medievale: alcuni eroi difendono eroicamente una posizione (in questo caso un castello) contro un nemico preponderante. In questo caso chi conduce gli eroi è un barone, Aubigny (nel film Brian Cox), che si prende la briga di fermare il prepotente re Giovanni (King John, Giovanni Senza Terra) che vuole revocare la Magna Carta e annientare i baroni ribelli che lo avevano costretto a condederla.



Breve excursus storico (saltatelo a vostro rischio!): Giovanni Senza Terra, che nel film è interpretato dall'eccentrico Paul Giamatti raffigurato nella foto sopra, era effettivamente un pessimo personaggio, eccessivamente tirannico. Non necessariamente un incapace (come viene sottinteso nel film) aveva certamente il problema di vivere in un periodo in cui l'Inghilterra si trovava alle prese con troppe gatte da pelare sia in politica estera che per problemi interni. Poiché i nobili (baroni) inglesi si erano ribellati, Giovanni accettò nel 1215 un accordo con loro, concedendo la famosa Magna Carta, origine dei diritti costituzionali britannici (per quanto il Regno Unito non abbia tuttora una vera e propria costituzione separata dal corpo delle leggi). La stesura di questo documento (di cui esistono ancora delle copie) non impedì però che il conflitto continuasse. I baroni presero il castello di Rochester e lo fortificarono, e presto vennero assaliti da Giovanni con il beneplacito del Papa, che in quanto a concessioni di libertà era di manica piuttosto stretta come certi Papi di oggi. I fatti narrati nel film sono come al solito solo in parte ispirati agli eventi reali: la battaglia fu terribile ma il castello (che aveva notevole importanza strategica) venne ripreso dal re in un tempo relativamente breve, mentre la pellicola ci offre un'epica resistenza degli assediati, pochi ma coraggiosissimi. L'episodio non terminò la guerra, in cui intervenne anche il (futuro) re di Francia Luigi in appoggio ai baroni. Giovanni non era abbastanza forte da battere gli avversari ma la sua fine fu dovuta a una malattia. Il principe francese, ora che i baroni non temevano più la minaccia di Giovanni, divenne improvvisamente indesiderato e tornò in patria.


Il film si discosta decisamente dagli eventi storici. Abbiamo uno dei protagonisti, Thomas Marshall, un cavaliere templare, tornato dalle crociate con un forte indebolimento della propria fede (Thomas è interpretato da James Purefoy, che ricordo da Solomon Kane); il cavaliere è in viaggio con dei confratelli, tra cui l'abate Marcus, che viene ucciso in uno sfortunato incontro con il re e il suo seguito di mercenari danesi al seguito del capitano Tiberius (che altri non è che Vladimir Kulich, attore ceco che ricordo dal film Il Tredicesimo Guerriero nella parte del capo dei guerrieri vichinghi; qui purtroppo è un po' invecchiato). Thomas riferisce questi eventi al barone Aubigny e all'Arcivescovo di Canterbury, e decidono che mentre il religioso cercherà di ottenere l'appoggio francese, il barone (con Thomas al seguito) prenderà tempo difendendo il castello di Rochester.

Nel castello c'è un feudatario fedele al re, in effetti (Reginaldo, interpretato da Derek Jacobi, visto tra l'altro nel Gladiatore e nella Bussola d'Oro), uno che non è molto contento di dover concedere la fortezza e l'aiuto dei propri soldati alla banda stranamente assortita di Aubigny. Peggio ancora, Reginaldo è sposato alla giovane e avvenente Isabel (Kate Mara, che è apparsa in Transcendence) ma il matrimonio d'interesse lascia la donna totalmente insoddisfatta: destino vuole che si innamori a prima vista di Thomas, il cavaliere templare che ovviamente non può (non può? non potrebbe?) concedersi una storia d'amore.



E intanto i danesi del capitano Tiberius attaccano, e comincia un feroce assedio. E questo sarà il punto centrale del film. Una certa ricerca del realismo (ok, sto esagerando qui), atmosfere cupe poiché il film è girato nel piovosissimo Galles, pioggia, fango, battaglie, splatter a più non posso - con sangue, arti amputati, corpi squartati - le storie personali e spesso le truculente morti dei difensori: questi gli elementi che a me sono piaciuti di più, ce n'è in abbondanza, per cui decidete o no se vi piacerà questo film.

Gli attori sono per la maggior parte "quasi" famosi però i nomi genuinamente noti non mancano, e comunque quando possono recitare non recitano malaccio (non ho elencato i nomi di tutti i sette gli "eroi" per non essere troppo lungo), le atmosfere sono rese bene... ma chiaramente una critica che questo film ha ricevuto riguarda la scarsità di trama, visto che fin da poco dopo l'inizio tutto verte sull'assedio del castello. Poiché non è fatto male, questo assedio, per me non c'è problema. Certamente molti altri non ne vorranno sapere.





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