martedì 24 febbraio 2015

American Sniper

I film di guerra non mi piacciono più come una volta, ma finisce che ne vedo la maggior parte. E così sono andato a vedermi anche American Sniper, scornacchiato alla sera degli Oscar (ha vinto un premio che mi pare abbastanza secondario) ma campione di incassi.
Alcune delle valutazioni che avevo sentito dire, anche contrastanti, su questo film mi lasciavano confuso: eccone alcune.


"American Sniper è un capolavoro." Non mi sembra. Non mi metto a giudicare eventuali genialità nelle inquadrature e nelle tecniche, non sono proprio adeguato, ma non ho avuto la sensazione di vedere niente di fuori dal normale: né come storia, né come attori, né come produzione, effetti speciali ecc... American Sniper sta nel mucchio di film USA con gente superaddestrata che fa fuori gli islamici in giro per il mondo... The Hurt Locker, Zero Dark Thirty, Lone Survivor e via dicendo. Non che questi che ho citato siano film realizzati male... anzi The Hurt Locker praticamente è American Sniper fatto un po' meglio.

"American Sniper è un film fascista." È un film di Clint Eastwood e non ci si poteva che aspettare una certa rigida aderenza ai tipici valori yankee (il che non rende il film particolarmente interessante da più di un punto di vista). La polemica per cui i soldati USA parlano sempre male degli irakeni e usano termini offensivi mi fa un po' ridere (come pensate che la vedessero, i soldati che hanno fatto quella guerra?). Sicuramente però ci sono collegamenti che avrei visto come del tutto in malafede, ai primi tempi del conflitto irakeno, quando guardavo a questa faccenda da un punto di vista anti americano, prima di capire che razza di bestie fossero veramente quelli della "resistenza." Adesso ormai è una faccenda assai e parecchio "noi contro loro" (e spiacente per le anime belle...) e non importa più un gran che di com'è iniziata e si è sviluppata, mi sa che doveva andare così in ogni caso. Ma il collegamento (che vediamo nell'arruolamento del protagonista) strage 11 settembre - guerra in Iraq è, era e rimarrà falso e disonesto. Se mai l'11 settembre poteva giustificare l'eliminazione del regime talebano in Afghanistan. La guerra in Iraq è stata più che altro una faccenda neo-coloniale, ed è un peccato che l'Italia ci abbia mandato degli uomini, alcuni dei quali non sono tornati.
Il film parla di soldati USA e nemici (piuttosto disumanizzati), quello che dice sul contesto è poco, e quel poco è fuorviante: ok ma questo a mio parere non basta a definire fascista o guerrafondaio il film, visto che c'è tutta la parte sulla vita personale del cecchino Kyle (Bradley Cooper) e della moglie (Sienna Miller).



"American Sniper è un film contro la guerra." Questa l'ha detta Eastwood stesso mentre il film era già nelle sale. Da un certo punto di vista è ovvio, e se qualcuno ha sentito il bisogno di tale chiarimento sono molto meravigliato. Però a me sembra più che il film metta in discussione il trattamento dei soldati e dei veterani, senza entrare nel merito del giusto e dello sbagliato riguardo al conflitto o alla guerra in generale. Parlare di quello che la guerra moderna fa agli uomini è opportuno, per carità. Ci sono parecchi motivi per cui i conflitti recenti sono "incompatibili" con la salute mentale dell'uomo (magari ne parlerò prima o poi), con il condurre una vita familiare normale, con il ritorno alla vita civile. Kyle è fin dall'inizio un uomo senza particolari doti a parte quella dello sparare: a parte i due o tre minuti in cui sembra aver trovato humour e parlantina per corteggiare la donna che sposerà, sembra essere decisamente poco adatto alla vita sociale. Durante il conflitto, fra un "tour" e l'altro in Iraq, questo aspetto peggiora, e vediamo Kyle sconnesso dalla vita in famiglia (non sembra nemmeno aver trovato un'occupazione stabile, tra l'altro), nonché reagire in modo imbarazzato quando viene riconosciuto da altri veterani che lo salutano e gli fanno dei complimenti. Sembra essere a proprio agio solo quando è in guerra, e non può sopportare che ai civili del conflitto non freghi nulla.
Ovviamente se la guerra trasforma gli uomini in rottami allora è meglio non farla, ma il messaggio contro la guerra di American Sniper sembra fermarsi qui. Peccato, perché sul trattamento che riceve il soldato USA, masticato e poi buttato via, ci sarebbe parecchio da dire.


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