lunedì 8 dicembre 2014

Bagliori da Fomalhaut

Un altro libro breve (o racconto lungo) di Alessandro Girola di ambientazione mistero-lovecraftiana, Bagliori da Fomalhaut si svolge in Italia, anzi in Lombardia, e ci porta alla scoperta di una vicenda strana, di un mistero su una persona scomparsa che diventa indagine su qualcosa di remoto e irraggiungibile, anche se a poche ore di macchina da casa. Il libro ricorda parecchio due mie precedenti letture del medesimo autore, Il Treno di Moebius e La Nave dei Folli.



La partenza è in stile Lovecraftiano e più o meno simile in tutti e tre i racconti: un indagatore, o un gruppo di indagatori (giornalisti, investigatori ecc...), viene allertato riguardo all'esistenza di un mistero, e, sia pure con qualche perplessità, decide di seguirne la traccia con un crescendo di tensione. Tensione dapprima tenuta a freno dalla prosaica realtà dei fatti che non rivelano inizialmente nulla, e che poi a sorpresa si scatena nel disvelarsi, al di là di ogni possibile scetticismo, di qualche fatto anomalo e veramente degno di essere studiato o approfondito.

In Bagliori da Fomalhaut il protagonista maschile Max, uno scrittore che campa di articoli, collaborazioni televisive quando gli riesce, e vari lavori editoriali qua e là, viene contattato da una fascinosa modella in cerca di aiuto per la scomparsa del suo ragazzo Simone, che ha lasciato un solo messaggio, strano e angosciante, prima di non farsi più vedere. Il nostro eroe è stato preso in considerazione come salvatore dello scomparso Simone perché ha partecipato a trasmissioni su fatti misteriosi e programmi in stile Chi l'ha visto? Poco convinto, concede la sua collaborazione alla bella ragazza nella speranza di qualche romantico interludio.

Gli scarsi indizi conducono a un certo monastero di San Settentrio vicino al misterioso paese di Boccadipesce, deserto da molto tempo. Entrambi i posti non sono rintracciabili su alcuna mappa e su Internet ci sono pochissime, scarne citazioni. La ricerca porta a svelare lentamente una serie di leggende, miti e storie assai antiche: fatto inquietante, i monaci di San Settentrio avrebbero suscitato le ire papali qualche secolo fa, ma il monastero forse esiste ancora, a patto di riuscire a trovarlo.

La verità si conosce piuttosto rapidamente e manca un vero e proprio momento climatico, ma il nostro Max avrà il piacere di scoprire una realtà parecchio inquietante.
Il finale, sia pure intuibile, l'ho trovato abbastanza spiazzante, e diverso da quello degli altri racconti che ho citato sopra.

Premesso che Il Treno di Moebius e La Nave dei Folli sono forse più validi e intriganti di questo Bagliori da Fomalhaut, la storia è rapida e vivace, e di piacevole lettura. Consigliato.




2 commenti:

Ivano Satos ha detto...

Ho letto molte opere del Girola ma questa mi manca. Bagliori da Fomalhaut, dopo la tua ottima recensione, lo leggerò a breve ;)

Bruno ha detto...

Eccolo qua! http://www.amazon.it/Bagliori-Fomalhaut-Alessandro-Girola-ebook/dp/B00DGWHPSE